3 tipi di pizza: quale tra questi è il tuo preferito?
Chissà se Raffaele Esposito quando creò la sua Margherita, immaginava il successo mondiale che avrebbe avuto. Da quel lontano 1889, i tipi di pizza si sono moltiplicati, non solo fuori dai nostri confini, ma anche qui in Italia. E non stiamo parlando dei condimenti della pizza, ma della pasta e del metodo di cottura.
Napoletana, romana, al taglio, fritta, alta, integrale, la pizza è creatività e gusto senza confini geografici. È tutto nelle mani abili dei pizzaioli, che la portano in giro per il mondo elaborando versioni e gusti che ammaliano i palati di tutti.
Sono tanti i dettagli che fanno la differenza. Dall’impasto, alla qualità degli ingredienti, fino al tipo di forno usato per la cottura. Tra tutti i tipi di pizza, ne abbiamo scelti 3 dei più conosciuti e amati, per spiegarti quali sono le loro caratteristiche e conoscere un po’ di più questo orgoglio tutto made in Italy.
Tipi di pizza: tutti troppo buoni
C’è chi la mangia una volta a settimana, come se fosse un rito. C’è chi la ordina a ogni partita di calcio della propria squadra e chi la prende d’asporto per le cene con gli amici. Ogni occasione è buona. La pizza accompagna la vita di tutti. È una consuetudine italiana di cui andare fieri, e che nel corso degli anni si è evoluta da Nord a Sud, mischiando tradizioni e sapori.
Dalla regina Margherita al tripudio della 4 stagioni, dalla nota piccante della Diavola fino alla più amata dai bambini: patatine fritte e wurstel. I condimenti ormai non si contano più, ecco perché vogliamo invece indagare un po’ sui tipi di pizza che circolano nel nostro paese.
In Italia ormai ci sono tantissime varianti. Noi abbiamo scelto 3 tipi di pizza che adoriamo. Tra queste c’è la tua preferita?
#1 La pizza napoletana
Sapevi che nel 2010, l’arte del pizzaiolo napoletano è stata dichiarata patrimonio culturale dell’Umanità Unesco? Come puoi leggere nella descrizione delle Nazioni Unite, “si tratta di una pratica culinaria che comprende varie fasi, tra le quali la preparazione dell’impasto, un movimento rotatorio fatto dal pizzaiolo e la cottura nel forno a legna”.
Ed è proprio in questa breve descrizione che trovi alcune delle caratteristiche peculiari della pizza napoletana. Soffice e sottile, fatta apposta per ripiegarla su sé stessa ed essere mangiata con le mani. Il cornicione è invece decisamente più spesso, ma leggero, serve a racchiudere tutto il condimento.
Nel rispetto della tradizione, la pizza napoletana vuole una cottura con forno a legna. Il motivo è molto semplice: permette di raggiungere elevate temperature e consente il giusto ricircolo dell’aria. In un tempo breve, la pizza è perfettamente cotta, ma gli ingredienti mantengono le loro peculiarità: la morbidezza della mozzarella e il rosso vivo del pomodoro.
Tra i vari tipi di pizza, quella napoletana ha ormai estimatori in tutto lo Stivale e la si può mangiare ovunque. Anche se la Campania rimane il suo regno per eccellenza.
#2 La pizza romana
Si può dire che all’opposto della pizza napoletana troviamo quella romana. Tra le due infatti, ci sono tantissime differenze. La prima, e più visibile, è che la pizza romana è tutta sottile, croccante e con un cornicione quasi inesistente.
Risiede tutto nell’impasto e nella lavorazione. Infatti, alla pasta della pizza romana viene aggiunto un filo d’olio e il processo di preparazione prevede l’uso del mattarello per stenderla. Al contrario di quella napoletana, che viene lavorata esclusivamente a mano con movimenti circolari. Chi non ha in mente l’immagine del pizzaiolo che la fa volare in aria?
Ultimo punto, per cui differiscono, è la cottura: la pizza romana viene cotta in forni elettrici e il tempo è decisamente più lungo, proprio per dare l’effetto “croccantezza” all’impasto. Seppur diversa e più recente di quella napoletana, anche la pizza romana ha un folto numero di estimatori. E non solo nella Capitale.
#3 Tipi di pizza: la Pinsa
La sua recente popolarità tradisce le radici antiche della Pinsa, l’antenata della pizza. Le sue origini risalirebbero addirittura all’Antica Roma. Benché nell’aspetto e nei condimenti possa sembrare simile a una pizza tradizionale, in realtà, ci sono evidenti differenze.
La prima è la forma. Quella della Pinsa è ovale e non tonda. Non è un caso, visto che il nome deriva proprio dal verbo latino “pinsere”, che significa stendere, allungare. La sua pasta è più digeribile e meno grassa rispetto a quella di una pizza, poiché viene impastata con acqua fredda e un mix di farine: soia, frumento, riso e pasta madre. Questo è anche il motivo della sua friabilità, caratterizzata da bordi croccanti e interno morbido.
Indeciso tra i tipi di pizza? Provali tutti.
Napoletana, Romana e Pinsa sono solo 3 dei tipi di pizza diffusi e apprezzati da tutti. Ognuno hai i suoi gusti, ma per noi la pizza è sempre buona, a dispetto di forme, friabilità e cottura. Ogni tipologia offre peculiarità che la distinguono dalle altre e la rendono, a suo modo, unica e tutta da gustare.
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