Moda sostenibile a Milano: come riconoscere un brand responsabile
Cerchi idee di moda sostenibile a Milano, ma non sai dove sbattere la testa? È normale, abbiamo tutti dei dubbi quando vogliamo vestire nel rispetto dei nostri valori e fare acquisti consapevoli. Cerchi originalità, mano sartoriale e storie di scelte coraggiose da amare e indossare.
Tuttavia, come lo riconosci un brand responsabile e attento alla sostenibilità? Cosa dovresti ricercare nei suoi tessuti, nella cura dei processi di lavoro e nell’impegno nel garantirti il rispetto di ciò in cui credi?
Ecco 5 aspetti che dovresti verificare per avere la certezza di scegliere un brand che si prende cura di te e del mondo in cui vivi.
Moda sostenibile a Milano, è ora di conoscerla
Negli ultimi anni l’attenzione verso la moda sostenibile è cresciuta notevolmente. Le aziende stanno convertendo la loro produzione con scelte sempre più green. All’inizio, acquistare consapevolmente voleva dire comprare equo e solidale, ad esempio il caffè, oppure prodotti non testati sugli animali, shampoo e prodotti per la pelle.
Oggi, l’approccio alla sostenibilità permea qualsiasi prodotto e settore. Ed è nel campo della moda che puoi fare la differenza. Qualità dei materiali, durata dei capi e responsabilità sociale vanno di pari passo. Vediamo insieme le caratteristiche principali della moda sostenibile, tra aspetti etici e ambientali.
#1 Condizioni di lavoro dei dipendenti
Perché un capo di moda si possa definire sostenibile, le condizioni di lavoro per la sua realizzazione devono possedere determinati requisiti. Non ci può essere sfruttamento dei lavoratori.
Donne e bambini costretti a lavorare in condizioni di sicurezza pessime, senza diritti e con salari molto bassi non sono concepibili. Eppure, questo è ciò che accade, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, dove operano le catene di abbigliamento definite fast fashion. Realtà in cui la quantità e la velocità di produzione sono predominanti sui diritti dei lavoratori.
È dunque fondamentale che le fabbriche tessili produttrici siano testate e sicure e che i lavoratori negli impianti di produzione vengano trattati in modo equo.
#2 I tessuti naturali nella moda sostenibile
Si tratta di una caratteristica imprescindibile. I tessuti con cui vengono realizzati i capi di moda devono essere naturali e biologici, mentre i processi di estrazione e lavorazione non devono necessitare di sostanze tossiche.
Canapa, seta, lana, lino e cotone sono i materiali più utilizzati. Non contengono OGM, sono biodegradabili e la loro valutazione di sostenibilità su una scala che va da “A” (ottimo) a “D” (scarsa) è “B”.
Il cashmere, fibra tessile molto pregiata, è uno dei pochi materiali con valutazione “A”. Tra i tessuti artificiali, più adatti alla moda sostenibile, troviamo il bambù: non contiene OGM ed è biodegradabile.
L’utilizzo di questi materiali, oltre ad abbassare il consumo di acqua necessario per la loro produzione, riduce a zero l’uso di pesticidi e fertilizzanti. Di conseguenza, diminuisce le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Insomma, si innesca un circolo virtuoso di cui beneficia l’intero pianeta. E tu, con le tue scelte, puoi attivarlo.
#3 Rispetto per i diritti degli animali
Un altro obiettivo della moda sostenibile è quello di realizzare un modello produttivo cruelty free, con vere e proprie certificazioni, come Animal Free Fashion, PETA, Fur Free o VeganOK. Dunque, i brand responsabili operano escludendo i materiali di origine animale a favore di soluzioni alternative.
Se vuoi un esempio specifico, puoi partire dall’utilizzo delle piume nei capi di abbigliamento. Le agghiaccianti condizioni negli allevamenti animali, equiparabili a veri e propri lager, con tecniche di spiumaggio dolorose, che inducono la morte degli animali, sono bandite. Proprio per garantire ai consumatori una produzione nel pieno rispetto dei diritti degli animali si sono moltiplicate le certificazioni sulle piume provenienti da animali allevati con rispetto e responsabilità.
Certo, è un discorso che non riguarda solo le piume, ma anche le pellicce di animale e il cuoio utilizzato per gli accessori. Le alternative vegan esistono, basta solo cercarle e sostenere gli sforzi dei brand che promuovono la moda sostenibile.
#4 Fast fashion
Il ciclo della moda si è accorciato e la fast fashion produce capi pensati per essere indossati poche volte, prima di essere gettati. Ma come puoi intuire, la produzione veloce difficilmente potrà essere ecosostenibile.
Produrre molte collezioni all’anno, a prezzi bassi, ha ripercussioni gravi e negative sull’ambiente alimentandone l’inquinamento. Non solo a causa dei mezzi di produzione in sé, ma anche dalla scarsa qualità degli abiti che ne consegue. Tutto questo produce una crescente necessità di ricambio degli indumenti, che si logorano più velocemente e vanno ad alimentare le problematiche di smaltimento.
#5 Il riciclo
Eccolo, uno dei punti chiave. Nella moda sostenibile l’obiettivo principale consiste nel ridurre al minimo gli scarti. Per far questo è necessario riutilizzare tutto ciò che è possibile e gettare via solo il minimo indispensabile. Riciclo da intendere sia come ridare nuova vita a capi in disuso, ma anche e soprattutto nel riutilizzare i materiali. E allora perché non trasformare rifiuti in filati pregiati? È un processo possibile e in forte espansione.
Moda sostenibile a Milano: vesti un mondo più green
Una moda sostenibile è possibile. Cerca questi 5 aspetti nel brand che andrai a scegliere per acquistare i tuoi capi di abbigliamento e assicurati il rispetto dei valori in cui credi.
Se vuoi la certezza di non sbagliare, puoi trovare creazioni di moda sostenibile a Milano nel Centro Commerciale Cormano. I nostri brand selezionati offrono trasparenza e qualità che puoi venire a toccare e indossare. Da OVS a Takko Fashion, vivi un’esperienza di moda responsabile e appagante. Rilassati e goditi il tuo shopping sostenibile. Te lo meriti.